Poco prima di andare a Bergamo a inizio marzo 2025, per allestire lo stand a Creattiva, arriva una mail dagli USA, di una delle clienti più assidue a acquistare e rivendere libri e kit di Giuliana (The French Needle, 328 S French Broad Ave, Asheville, NC 2880, USA), che mi informa simpaticamente di aver organizzato un “‘Concorso fotografico di Reticello’. La migliore realizzazione riceverà un libro di Reticello a scelta! Inoltre, presenteremo con orgoglio la creazione sui nostri social”. E allega alla mail le foto delle prime classificate. Resto molto piacevolmente sorpreso, non solo dalla bellezza delle foto, ma soprattutto dalla qualità dei ricami In qualche modo Giuliana aveva previsto ancora anni fa qualcosa del genere, quando cominciò a dare vita a una complicazione del Reticello, nato come ricamo di colore su colore (tendenzialmente bianco su bianco o giù di lì), e si era messa a progettare e realizzare con la sua scuola il Reticello ‘in colore’ (vol.5, vol. 8, ecc.). Poi vado a Creattiva, e varie signore passano dallo stand anche per farmi vedere qualche foto di un loro lavoro. Una in eseguiti, tutti ispirati o ripresi letteramente da lavori editi da Giuliana nei suoi libri, come il ‘prato’ dell’Herbarium, in foto, che ha vinto il premio, ricamato da una signora californiana, Haili lu. Che bellezza, mi dico: che brave queste ricamatrici statunitensi che, forse senza una maestra di Reticello, sono riuscite a produrre manufatti così ragguardevoli e affascinanti. particolare mi colpisce, perché si è cimentata sempre con un esempio dell’Herbarium, ma di uno dei ricami più amati (e meno facili, per le numerose nuances del colore dei fili) dalle fedeli di Giuliana: le Rose di Giulietta. Anna Bianchi, questa signora che ha come insegnante Silvia Taveggia, fondatrice delle Ricamiste di Milano (è anche lei a Creattiva, qui vicino, col suo bello stand), maestra appassionata, competente e entusiasta di poter adoperare nella sua attività i libri di Giuliana, ne sta ricavando un cuscino meraviglioso, mentre Giulietta, la prima ‘esecutrice’ del disegno di Giuliana, ne aveva fatto una coppia di asciugamani. Ritrovare questi lavori, a distanza di anni da quando Giuliana ci ha lasciati, mi fa sempre emozionare, perché risveglia in me ricordi vivissimi di quando Giuliana, tra una ricaduta e l’altra della malattia, procedeva alla progettazione dei libri, con i ricami prodotti assieme alle sue allieve, alla composizione degli schemi di lavoro, alla definizione dell’impianto da dare alle informazioni, alla configurazione e stesura delle procedure da seguire per ottenere dei risultati di buon livello, soddisfacenti. Un bell’esempio di quel che dico potrebbe essere quello rappresentato dalla foto di un bel lavoro in progress (e in rosa) che mi è appena arrivato da un’altra appassionata dei libri di Giuliana: Judith, stavolta un’israeliana, che ha appreso i primi passi del Reticello, mi dice, in un laboratorio di Gerusalemme. La persona che le insegna il ricamo usa, appunto, i libri di Giuliana, che ora Judith mi ha ordinato, attratta dalla loro bellezza, mi confida, oltre che dalla praticità; e mi ricorda anche che la mamma e la nonna sono nate in Italia e hanno vissuto – lo ammette con tanta nostalgia – a Firenze. 15 mar 2025
Lavori come questi li ritrovo ogni tanto eseguiti da ricamatrici le più sconosciute che mi spediscono foto da varie parti del mondo, e che pubblicano nei social; persone che hanno avuto la ventura (e di sicuro la gioia) di conoscere i libri di Giuliana e hanno permesso loro di apprendere talvolta il ricamo ‘anche senza maestra’, come ho sentito dire molte volte, anche a Parigi – segno che la traduzione ‘non ci ha tradito’. Durante le fiere, al più numeroso pubblico delle persone che dichiarano di voler dedicarsi a quest’attività ma si giustificano dicendo ‘non ho tempo’ e soprattutto ‘è troppo difficile’, spesso mostro, con esempi, come il percorso (del Reticello) potrebbe anche non essere tanto difficile.
Non le dico che Firenze sarebbe stata una città dove avremmo messo su casa volentieri, io e Giuliana (‘viaggio di nozze’ a parte), specialmente per gli amici che abbiamo (abbiamo avuto, purtroppo, ormai), al di là della magia di una città unica, per quello che ci ricorda e che ci abbiamo vissuto. Altrimenti sarebbe venuto da piangere a tutti e due, entrambi quasi-fiorentini.
14. Il Reticello … in giro per il mondo
