Abilmente, fiera di Vicenza: 17-20 ottobre appena passato. Una mattina vedo al mio stand una signora che non conosco (espositrice anche lei, deduco dal badge appeso al collo) che si interessa in particolare del volumetto dell’autobiografia di Giuliana, La mia vita con il ricamo, presente con i vari manuali sul mio tavolo; sorridendo lo sfoglia, mentre le do qualche informazione e conversiamo. Alla fine mi sembra piuttosto contenta e acquista il libretto: le chiedo – visto il bell’atteggiamento – di poter conoscere, se non la disturba e quando sarà, il suo pensiero in proposito, le sue impressioni sulla figura di Giuliana, come se ne ricava dalla lettura. Le leggo nel pensiero, mi par di capire: l’idea le piace; lo farà di sicuro.
Qualche giorno fa arriva una sua mail, nella quale tra le altre cose scrive:
“Dopo qualche settimana piena di impegni ho finalmente avuto due giorni tranquilli e mi sono dedicata alla lettura del libretto di Giuliana.
Finito di leggere qualche minuto fa…eccomi a lei con tanti pensieri ed emozioni.
Mi spiace solo di una cosa: non aver potuto conoscere di persona Giuliana.
Ho letto con attenzione tutta la sua storia venendo a conoscenza della sua vita, delle sue vicissitudini, dei suoi sogni, della sua abilità e passione per il ricamo, del suo cuore e amore per le persone e le cose che avvicinava.
Mi sono emozionata davvero quando parlava del suo amore e della sua passione per il ricamo che diventava un modo di parlare di sé. Bellissimo perché nella piccolezza dei miei lavori [ ilariaquadranti.ch questo è il suo recapito artistico], penso la stessa cosa ed è proprio per questo che mi sono emozionata tanto da ritrovarmi con gli occhi umidi.
Bravi, che lei ed i suoi collaboratori avete dato valore a Giuliana, a quello che sentiva dentro ed alla meraviglia dei suoi ricami anche con dei libri divulgativi.
Proprio l’altro giorno in biblioteca a Mendrisio (io abito al sud del Canton Ticino) mi sono imbattuta in uno di questi libri che ho ammirato ed apprezzato molto. Complimenti davvero.”
Naturalmente mi ha fatto piacere leggere quello che dice Ilaria Quadranti, e di conoscere una brava artista che avrà modo di farsi apprezzare, di sicuro, anche dalle nostre parti.
Alle fiere negli ultimi tempi si fanno incontri imprevisti, talvolta insoliti o curiosi.
Come quello con una redattrice del TGR del Veneto, che da almeno tre anni vedo passare, osservare, e poi tirar dritto. Oppure quello con una giovane che dopo vari tentativi di ricordare come le era capitato di avere tra i suoi libri anche il vol. 3 che era lì sul tavolo (Il reticello) e che non le era facile riconoscere, si è ricordata che glielo aveva regalato una ‘Giuliana’ nella stanza di ospedale (a oncologia) della clinica di Borgo Roma, a Verona, dove questa Giuliana era degente assieme a sua madre. Touché: era lei.
Come quello con una redattrice del TGR del Veneto, che da almeno tre anni vedo passare, osservare, e poi tirar dritto. Oppure quello con una giovane che dopo vari tentativi di ricordare come le era capitato di avere tra i suoi libri anche il vol. 3 che era lì sul tavolo (Il reticello) e che non le era facile riconoscere, si è ricordata che glielo aveva regalato una ‘Giuliana’ nella stanza di ospedale (a oncologia) della clinica di Borgo Roma, a Verona, dove questa Giuliana era degente assieme a sua madre. Touché: era lei.