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5. Il corallo, il tasso e Piero della Francesca

È un bel parlare, quello del corallo. Suscita tante emozioni, e anche curiosità, perché prima o poi si scopre che in antico, ma anche non tanto, il corallo era considerato un amuleto presso molte popolazioni.
Lo voglio richiamare qui perché a un certo punto il corallo è comparso in un contesto imprevedibile, nella nostra vita, suscitando curiosità e interesse. E c’entra di nuovo la pittura.
Anni fa ci è capitato di trovarci a Perugia per vari motivi, e abbiamo avuto modo e voglia di visitare il Museo Archeologico, che non conoscevamo. È stata una decisione molto utile e fortunata, che ci ha permesso di incontrare reperti interessantissimi.
4. Arazzi e fiori

Se penso agli arazzi i ricordi, un po’ sbiaditi, mi portano a Tours, allo stupore di vedere il cartone di Raffaello per una sacra rappresentazione esposta sull’altare di una cappella in Cattedrale (erano i tempi della vacanza ai Castelli della Loira, con i figli in età di scuola media). Ma ben più entusiasmante e nitida, anni dopo, la sorpresa della gigantesca Tapisserie de Angers, ammirata nel 2010, di ritorno dal bellissimo stage di ricamo che Giuliana era stata invitata a condurre in Bretagna, a casa di Maïté, a St. Brieuc, con grande interesse di tutte le ricamatrici partecipanti e con momenti di vera eccitazione per i ricami che stavano producendo.
3. I fili della vita e gli arazzi

[Nutrirsi, dicevo, e cucinare; il camino, ma più il focolare, per cucinare (Giuliana era un’artista, in questo), nelle severe ma commoventi case di campagna di una volta. Dove la cucina era anche un po’ tinello, nonostante mancassero divani e cose così. Allora andiamo di là, e mettiamoci comodi, su un divano o una poltrona, perché correre e correre, come si fa con i social, e non solo, non è proprio salutare, mi pare.
2. Aprile è il mese più crudele

Aprile: che sia davvero “il mese più crudele” lo aveva già sperimentato T.S. Eliot (1888-1965) e di sicuro altri prima di lui. Aprile 2009, dai primi giorni in poi, anzi dal 30 marzo: rianimazione all’ospedale di Borgo Roma, direttore prof. Luzzani (anche lui non è più con noi), vice dott. Polato (oggi primario all’ospedale di B. Trento: si è fatto tutto il Covid, di recente).
April is the cruellest month, breeding
Lilacs out of the dead land, mixing
Memory and desire, stirring
Dull roots with spring rain.
[Aprile è il mese più crudele, allevando
lillà dalla terra morta, mescolando
memoria e desiderio, mescolando
radici opache con piogge primaverili.]
1. Altre storie di Giuliana ...

raccontate da me (Vito): postumi, inediti, ricordi (e ricami), letture … e conversazioni, per continuare a dirti: grazie.
Si comincia con un racconto.
Giuliana ha sempre amato leggere; in particolare a me ricordava - in varie occasioni - le sue numerose letture di ragazza, soprattutto dei libri che le passava una zia che li prelevava dalla sua bibliotechina ordinata, da diligente insegnante di lettere al tecnico di Giulianova. E che dava volentieri a questa nipote dolce e curiosa, saggia e un poco visionaria, sempre gioiosa, quando leggeva e che non aveva avuto in sorte che i suoi genitori le facessero fare un corso di studi come il liceo, al quale Giuliana era decisamente interessata (viceversa, io leggevo poco ma mi hanno fatto fare il liceo: oggi non me ne lamento, ma allora…).
3. I libri e la loro "storia"

Il 2004 è l'anno in cui ho cominciato l'attività editoriale, di messa a punto dei testi e delle illustrazione dei ricami progettati e realizzati da me e dalla mia scuola, Filofilò. Scrivere dei manuali è sempre difficile; pensare di farlo con il ricamo, spesso poco conosciuto nei dettagli anche da ricamatrici appassionate ed esperte, è un'avventura speciale, se non proprio un rischio (per non parlare delle traduzioni in altre lingue). Tuttavia mi hanno sostenuto l'esperienza, insieme alla passione, sia mia sia di alcune delle allieve che mi hanno voluto bene e, ricamando con me, hanno messo alla prova la loro abilità, sotto la guida delle mie proposte e dei miei incoraggiamenti
2. Dal laboratorio alla Scuola

La mia 'bottega' è diventata piano piano solo Scuola, nel giro di una decina d'anni o poco più, perché il rapporto tra ciò che insegnavo, ciò che le allieve apprendevano e realizzavano, ciò che progettavo e proponevo loro, costituivano ormai la mia attività prevalente: ecco perché e come, anni dopo, sono nati i libri di ricamo, che diventarono via via il naturale sbocco della nostra fervida e appassionante attività di ricamatrici.
1. La "bottega" artigianale di ricamo a mano

L'idea e la sua realizzazione. Nella mia vita di ricamatrice c'è una lunga fase di formazione, una sorta di preistoria; e poi si dispiega lunga lunga la mia storia vera e propria, legata inizialmente all'attività del Laboratorio artigianale, poi alla Scuola e alle edizioni e riedizioni dei miei manuali sul ricamo a mano.
"La (mia) storia"

Ho sempre pensato che il ricamo potesse prendere in pieno una persona, una vita, al punto da condizionarne addirittura alcuni tratti della personalità. Non è pura fantasia, questa mia, e tanto meno presunzione, ma semplice osservazione, che ricavo da molte esperienze personali: di conoscenza della mia storia e di quella di varie amiche e 'colleghe' ricamatrici.